Hai mai chiuso gli occhi per un istante e provato ad immaginare un fiore?
Non ti sembra che quello che hai ricreato nella tua mente somigli ad una gerbera?
Il fiore di gerbera, così semplice nella sua forma, colpisce per la sua naturale ed istintiva bellezza. Infatti, grazie al lavoro di miglioramento genetico, oggi esistono tante forme e tanti colori diversi capaci di emozionare per la loro immediata espressività: dalle calde tinte pastello ai forti colori di base.
Ci impegnamo, quindi, per introdurre nell’assortimento sempre nuovi colori, affinché poi Voi clienti possiate produrre splendidi fiori in grado di attrarre il consumatore finale.
Inoltre, poiché tutte le varietà RE-AL sono il frutto della nostra ibridazione, esse vengono rigorosamente testate per la loro durata in acqua, affinché possano offrire emozioni per un tempo sempre più lungo.
Coloro che ci seguono da anni hanno imparato ad apprezzare il nostro lavoro e la determinazione nel perseguire questi risultati. A tutti buon lavoro.
OPERAZIONI PRE-IMPIANTO:
Prima della messa a dimora delle giovani piantine è bene sempre effettuare una analisi delle acque irrigue e del terreno per poter effettuare una idonea concimazione di fondo che tenga conto delle reali necessità della nuova coltivazione. La gerbera preferisce terreni sciolti che garantiscano un buon drenaggio delle acque di irrigazione: nel caso in cui si opera con suoli pesanti è buona norma alzare le prodi anche di 40-50 cm. Il PH del terreno deve essere compreso tra 6,0 e 6,5 intervenendo con opportuni correttivi; valori alti vanno corretti con correttivi di fondo a base di zolfo ventilato o di zolfi in matrice organica. Anche le torbe acide sono degli ottimi ammendanti e correttivi: il loro uso è da preferire in terreni con scarsa ritenzione idrica, privi di struttura, bassa capacità di scambio cationico ed elevato indice di salinità.
L'indice di salinità si può correggere efficacemente procedendo ad una opportuna lisciviazione con acque idonee a tale uso ( che presentino una conducibilità inferiore a 0,5 mS/cm); ovviamente l'uso continuato di tale acque e l'adozione di un corretto piano di fertirrigazione permetterà di tenere sotto controllo il livello salino del terreno.
Il terreno di coltura deve essere efficacemente sterilizzato con bromuro di metile o con vapore; nel caso si ricorra al bromuro di metile è bene effettuare un lavaggio del terreno prima della messa a dimora (non prima di 20 giorni dall'avvenuta bromurazione). Dove non è possibile la bromurazione e non si possiedono apparecchiature per la sterilizzazione a vapore ricorrere all'uso della cloropicrina tenendo conto della sua scarsa efficacia per i nematodi. L'alternativa è la coltura in fuori-suolo quando non si vuol ricorrere a nessuno dei mezzi detti prima. Prima dell'impianto è consigliabile procedere all'inoculo di funghi antagonisti per evitare problemi legati al vuoto biologico creatosi in post-sterilizzazione. I funghi più interessanti per tale uso si possono trovare in tabella 4. L'inoculo di tali organismi sicuramente è interessante anche nelle colture fuori suolo laddove l'uso di substrati organici non viene attuato. Prima della messa a dimora assicurarsi di avere l'ombra necessaria! All'arrivo delle giovani piantine è bene procedere subito alla messa a dimora; in caso di attesa riporre i cartoni in locali non direttamente soleggiati disponendo gli stessi uno accanto all'altro possibilmente aperti nel lato superiore in modo da garantire una buona aerazione. In ogni caso evitare che le radici delle giovani piante vengano a contatto con terreni non sterilizzati